Comprare e ristrutturare una casa vecchia è una tendenza sempre più diffusa, ma non è semplice fare un buon lavoro. Serve prima di tutto rispetto per la storia dell’edificio, un budget definito e buon gusto.
Il desiderio di alzarsi al mattino e risvegliarsi in una casa totalmente nuova pervade le menti e i sogni di moltissime persone. Spesso, però, la posizione della nostra abitazione ci piace, è comoda per andare al lavoro e per portare i figli a scuola ogni giorno. Passiamo il tempo ad immaginarla ristrutturata nelle parti che ci piacciono meno, sperando in un qualche nuovo angolino di relax tutto per noi.
In questi casi, rivolgersi a una ditta di ristrutturazione appartamenti e ville può far avverare i vostri sogni.
Quanto costa ristrutturare una casa vecchia?
Quando si decide di ristrutturare una casa vecchia, ci sono dei fattori che vanno presi in considerazione per evitare errori e pentimenti futuri. È importante tenere a mente che ristrutturare non significa smontare una vecchia abitazione per costruirne una completamente moderna. Può anche significare riportarne alla luce la storia e il fascino (leggi anche: “Ristrutturare casa: 5 idee glamour e low cost“).
Quando un cliente richiede di voler fare una ristrutturazione è molto importante immedesimarsi in lui per capire nel profondo cosa desidera davvero, come vede e immagina la casa una volta finita. Il compito di un architetto, come quello di un designer d’interni, non è solo quello di pianificare la ristrutturazione unicamente secondo numeri e regole matematiche, ma è anche quello di entrare in empatia con il cliente che richiede il servizio e alla fine dei lavori vorrà dire: “è proprio come l’avevo immaginata!”.
Conoscere il budget a disposizione del cliente è fondamentale per capire e per fargli capire cosa sarà possibile fare e cosa no, quali modifiche sarà possibile intraprendere e quali no, altrimenti si rischia di illuderlo e deluderlo inutilmente: il cliente deve potersi fidare delle figure esperte.
Quindi, quanto costa ristrutturare una casa vecchia? Dipende dagli interventi necessari e dalle ore di lavoro. I più costosi sono sicuramente la ristrutturazione del tetto e delle fondamenta (spesso imprescindibili nelle vecchie case).
È possibile anche usufruire di bonus statali per ristrutturare una casa vecchia: parliamo dell’ecobonus, del superbonus 110 (utilizzabile anche per il rifacimento del tetto), del bonus mobili, del bonus verde, e infine, del sismabonus. Per usufruire di questi incentivi statali è necessario controllare i propri requisiti.
Da dove partire
Prima di iniziare a farsi idee su nuovi pavimenti, muri o arredi, è fondamentale verificare ciò che esiste già.
È necessario partire dalle fondamenta in caso l’edificio dovesse essere molto vecchio e ci dovesse essere la presenza di crepe in casa. Molte di esse possono essere dovute alla vernice, ma per quanto riguarda quelle più profonde è imperativo verificare lo stato delle fondamenta per scoprire eventuali danni. Questo passaggio è consigliato non solo quando le crepe sono molto evidenti, ma anche in case collocata in zone sismiche o che hanno subito sismi di recente.
Dopodiché è comune controllare gli impianti di ogni tipo prima di procedere con i passi successivi della ristrutturazione. Inoltre, in associazione a questo tipo di controllo, è importante anche verificare il tipo di isolamento termico e acustico e nel caso migliorarlo.
Quando si ristruttura una casa vecchia è molto comune dover rifare gli impianti elettrici, idraulici e fognari. Un miglioramento sugli impianti comporta una spesa iniziale più elevata, ma verrà compensata da bollette meno salate. L’isolamento termico comporta una dispersione minore del calore o di aria fresca in estate.
Ristrutturare una casa vecchia e mantenerne lo stile può anche voler dire aprirsi alle innovazioni. Domotica, pannelli solari e impianti moderni possono coniugarsi tranquillamente con l’anima antica della casa. Grazie ad alcune applicazioni collegate a certi dispositivi è possibile controllare il riscaldamento, accendere le luci, la televisione o gli elettrodomestici.
Ristrutturazione e consigli di stile
Si può pensare di puntare a un arredo classico nel caso in cui lo stile antico della casa fosse intatto. Esistono oggetti e mobili di antiquariato meravigliosi, ricchi di storia e che possono valorizzare gli ambienti. Questa tipologia di arredo si sposa altrettanto bene con la nuova tecnologia: una cosa non esclude l’altra.
Quando si decide di ristrutturare una vecchia casa di campagna, è molto frequente la scelta di uno stile rustico. Travi a vista, pavimento in cotto e arredi in legno massello sono elementi intramontabili e duraturi nel tempo. Si può decidere di adottare uno stile rustico anche per ristrutturare un casale o un appartamento sito in un centro storico.
Nel caso in cui la casa fosse stata ristrutturata in chiave moderna grazie a nuove opere in cartongesso e grazie a pavimenti che richiamano la contemporaneità, è consigliato un arredo più vicino ai nostri anni. Molto diffuso è lo stile minimal, che predilige un arredo “minimo” come suggerisce la parola. Parliamo quindi di mobili essenziali, pochi o nessun soprammobile e spazi ampi e puliti.
Ogni casa ha la propria storia e ogni persona che decide di ristrutturarla ha gusti diversi. Contattaci per ricevere un preventivo di ristrutturazione!