Da un po’ di tempo a questa parte si fa un gran parlare di cappotto termico interno o esterno, anche grazie ai diversi bonus statali lanciati per favorirne l’installazione. Ma di cosa si tratta veramente?
Il cappotto termico è un sistema di coibentazione degli edifici. Si realizza attraverso l’installazione di specifici materiali isolanti, applicabili sulle pareti esterne o interne di un’abitazione. Questa tecnologia è una realtà da molti anni in diversi paesi d’Europa e va diffondendosi anche in Italia. Questi materiali isolanti vengono applicati sotto forma di pannelli, a loro volta fissati tramite appositi tasselli e poi rivestiti da rasatura e intonaco, al fine di garantire la massima tenuta nel tempo.
Quali sono i principali vantaggi di un cappotto termico interno o esterno?
- Il comfort ambientale dell’edificio sarà garantito in maniera particolarmente naturale. La temperatura interna verrà preservata il più possibile, consentendo alla casa di rimanere calda d’inverno e fresca d’estate, senza significativi sbalzi.
- Si potranno garantire notevoli risparmi in bolletta, riducendo i consumi del riscaldamento d’inverno e dell’aria condizionata d’estate.
- Il cappotto termico, è una scelta interessante anche dal punto di vista dell’ecologia, dato che si riduce l’impatto energetico dato dalle emissioni di anidride carbonica nell’ambiente;
- da sottolineare che con questo sistema, si migliora persino l’isolamento acustico degli edifici e aumenta il valore dello stabile.
Il cappotto termico esterno
Il cappotto esterno è la soluzione più richiesta, in quanto consente di proteggere in maniera più efficace l’edificio dalle aggressioni climatiche stagionali. Si tratta però anche di un intervento più costoso ed impegnativo a livello sia di manodopera che di materiali, oltre a non essere sempre realizzabile.
Ad esempio, in un condominio è necessaria l’approvazione di tutti i condomini per poterlo mettere in pratica, cosa che non sempre avviene. Inoltre in un condominio sono necessari dei ponteggi per poter intervenire su tutta la struttura, cosa che inevitabilmente comporta un aggravio dei costi. Più semplice è invece il caso delle case indipendenti, per le quali è necessario solo il parere dei proprietari, con lavori più rapidi e indubbiamente meno impegnativi dal punto di vista economico.
Uno dei vantaggi principali del cappotto esterno, rispetto a quello interno di cui parleremo in seguito, è l’eliminazione dei cosiddetti ponti termici. Essi sono delle zone di discontinuità strutturale e termica che si trovano in corrispondenza di travi e pilastri.
Il cappotto termico interno
Il cappotto interno è la soluzione obbligata per tutti coloro i quali desiderano coibentare un edificio, ma sono impossibilitati da diversi fattori. Ad esempio, nel caso dei condomini, quando non si trova l’accordo tra i diversi proprietari. Oppure nel caso degli immobili vincolati, per i quali non si possono avviare lavori che potrebbero alterarne l’aspetto architettonico.
Va detto che il cappotto interno, pur essendo una soluzione utile dal punto di vista del risparmio energetico, non raggiunge i livelli qualitativi di quello esterno. Inoltre, dato che i materiali isolanti vengono apposti sulle pareti interne, contribuisce a ridurre in parte la metratura degli ambienti.
Un ultimo punto a sfavore del cappotto interno è dato dal fatto che i lavori devono essere realizzati nella maniera più corretta possibile, per evitare la formazione di muffa e di condensa (leggi anche: “Come risolvere i problemi di condensa prima che si trasformino in muffa“).
Tra i vantaggi di questa scelta, invece, non si può non citare l’aspetto economico: abbiamo infatti a che fare con lavori meno impegnativi rispetto al cappotto esterno, più rapidi da eseguire e con un impatto inferiore sulle finanze. Questo tipo di intervento è utile soprattutto per l’impermeabilizzazione dei muri di un edificio.
Quali materiali scegliere per un cappotto termico
Attualmente in commercio esistono tutta una serie di materiali isolanti per realizzare i cappotti termici, con specifiche caratteristiche, che sono:
- il polistirene espanso: si tratta del materiale più utilizzato, grazie all’ottimo rapporto qualità/prezzo garantito; a questo si può aggiungere la grafite, che ne migliora la capacità termica;
- la fibra di legno e il sughero: questi sono naturali, traspiranti e igrometrici, in grado cioè di trattenere l’umidità e di cederla al momento opportuno;
- i pannelli in poli isocianurato: sono pannelli rigidi, realizzati con un materiale molto stabile sia termicamente che chimicamente, con un alto grado di resistenza al fuoco.
La scelta di un materiale piuttosto che un altro è dettata dalle diverse esigenze di isolamento, ma anche da questioni di budget. Se i materiali naturali sono da preferire a livello di coibentazione, comportano costi più elevati, mentre il polistirene è più economico, ma non troppo traspirante.
Consigliamo sempre di farsi seguire da un professionista per la realizzazione di un cappotto termico interno o esterno: contattaci per un preventivo gratuito.
L’ecobonus 110% per il cappotto termico
Si parla di Superbonus 110 intendendo le detrazioni fiscali sulle spese sostenute per l’efficientamento energetico degli edifici, che includono, ovviamente, la realizzazione del cappotto termico interno o esterno.
Gli interventi devono garantire un miglioramento di almeno due classi energetiche, oppure il conseguimento della classe più alta raggiungibile dall’edificio. Si possono ottenere con l’installazione del cappotto termico e con impianti di climatizzazione a condensazione e con pompa di calore.
A questi lavori si possono aggiungere la sostituzione degli infissi, il rifacimento del tetto, l’installazione di impianti solari fotovoltaici con adeguati sistemi di accumulo e le infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici.
Ci sono tutta una serie di pratiche per accedere all’Ecobonus. È consigliabile farsi seguire da esperti del settore, che sapranno indicare i giusti passi per poter detrarre le spese sostenute per i vari lavori.